venerdì 16 febbraio 2024

Il 2023 dell'Officina San Francesco Bologna. Panoramica sulle iniziative realizzate nel terzo anno di attività.

È proseguita nel corso del 2023 l’attività culturale curata dall’Officina San Francesco Bologna, il gruppo di volontariato culturale informalmente costituitosi nel 2021 all'interno della omonima Biblioteca, attigua alla duecentesca Basilica minoritica, probabilmente la prima dedicata al Poverello dopo quella di Assisi.

Ecco una panoramica sulle iniziative organizzate nel corso dell'anno dalle quattro Sezione

Una serie di cinque Visite guidate al bel di San Francesco di Bologna, tutte molto partecipate, ha inaugurato l’attività della Sezione arte e architettura “Alfonso Rubbiani”, coordinata da Elisa Baldini (Università di Bologna).


La Sezione letteratura e filosofia “Dante Alighieri”, coordinata da Giuseppe Ledda (Università di Bologna), ha curato il terzo anno della Lectura Dantis Franciscana. Parole di Dante per l’uomo d’oggi, iniziata in occasione dell’VIII centenario della morte del Sommo Poeta. 
Il primo incontro – come ormai tradizione – è stato inserito nel programma del Festival Francesco. Buona la partecipazione di pubblico che ha confermato interesse per l’iniziativa.




Notevole l’impegno della Sezione musica “Padre Giambattista Martini”, coordinata da Elisabetta Pasquini (Università di Bologna), che ad aprile ha promosso il Convegno internazionale di studi Musica e liturgia in Italia nel Sei-Settecento (con la partecipazione di 17 relatori) e il contestuale concerto Padre Martini a Roma. 1753 in cui sono state eseguite alcune delle musiche composte e dirette dal celebre confratello in occasione del triduo romano per la beatificazione di Giuseppe da Copertino. A ottobre poi la stessa sezione ha organizzato per il terzo anno il ciclo Una cioccolata con Padre Martini. Conversazioni sul Settecento musicale bolognese. Buona la partecipazione di pubblico e di critica, specie per il concerto.




In vista del centenario della nascita del Padre Albino Varotti (1925-2025), la stessa Sezione musica ha bandito nel mese di aprile un premio per un progetto di ricerca musicologica riguardante la figura e l’opera del confratello, ricerca che dovrà concludersi con la presentazione di uno studio monografico inedito che verrà pubblicato nella collana online «Quaderni di “Artes”».


Ormai consolidata l’attività della Sezione sulla storia del francescanesimo “Frate Bernardo di Quintavalle”, coordinata da Francesco Santi (Università di Bologna), che tra fine aprile e maggio ha proposto tre conferenze attorno al tema Moltitudini. Francesco, i frati e l’umanità e, a fine maggio, l’ormai tradizionale seminario di studio per giovani ricercatori, dedicato quest’anno al tema: Ma che cos’era questa spiritualità medievale? Discreta la partecipazione di pubblico sia al seminario che agli incontri comunque molto apprezzati.




Tutte le conferenze presentate nel convegno, nei cicli di incontri e nel seminario, sono state registrate e rese disponibili sul canale YouTube dell’Officina. 

Alcuni dei contributi più significativi, opportunamente integrati dagli autori, e altri comunque attinenti ai temi di interesse dell’Officina, sono stati pubblicati nel secondo volume del periodico annuale open sourceArtes. Rivista di arte, letteratura e musica dell’Officina San Francesco Bologna” creata in collaborazione con il Dipartimento delle Arti e di quello di Filologia classica e italianistica dell’Università di Bologna e dal dicembre 2022 disponibile sulla piattaforma AlmaDL Journals.




martedì 20 giugno 2023

Visite guidate al bel San Francesco di Bologna. Autunno 2023


VISITE GUIDATE AUTUNNO 2023

La Sezione arte e architettura "Alfonso Rubbiani" dell'Officina San Francesco Bologna vi invita a conoscere la storia della prima chiesa dedicata a san Francesco dopo Assisi.

Edificata a partire dal 1236, la chiesa è tra le più scenografiche della città e, con i suoi archi absidali esterni, costituisce un raro e precoce esempio di gotico francese in Italia. Oltre al fascino della sua singolarità architettonica, la chiesa e l’annesso convento custodiscono importanti memorie legate alla storia della città, della musica e dell’arte. 

A guidare le visite di questa prima edizione, saranno Elisa Baldini e Paolo Cova le cui rispettive specializzazioni riguardano l’Ottocento e il Medioevo, entrambi momenti fondamentali per la basilica. Ci accompagneremo alla scoperta delle straordinarie storie e delle raffinate meraviglie che i suoi muri custodiscono: dalle arche dei glossatori alla sepoltura dell’antipapa Alessandro V, dalla pala marmorea dell’altare maggiore al primo ciclo decorativo Liberty di Bologna.


sabato 23 settembre / 15.15-17.00
con Paolo Cova

domenica 24 settembre / 15.15-17
con Elisa Baldini

sabato 30 settembre / 10.15-12
con Paolo Cova

domenica 15 ottobre / 15.15-17
con Elisa Baldini

sabato 28 ottobre / 15.15-17
con Elisa Baldini

punto di ritrovo: Piazza San Francesco

offerta libera

mercoledì 19 aprile 2023

Moltitudini. Francesco, i frati e l'umanità. Ciclo di incontri

La Sezione sulla storia del francescanesimo dell'Officina San Francesco Bologna (coordinata da Francesco Santi dell'Università di Bologna) promuove nel 2023 un ciclo di incontri sul tema Moltitudini. Francesco, i frati e l'umanità. 

Ezio Franceschini – fondatore in Italia degli studi dedicati alla Filologia e alla letteratura latina medievale - scrisse che il secolo XIII poteva essere qualificato come il secolo dell’erudizione. In effetti, in questo tempo si scrivono enciclopedie, si raccolgono grandi collezioni di testi ed enormi summe, in ogni campo del sapere; sono scritture massicce e massicciamente diffuse nelle tradizioni manoscritte, volte alla storia, alla natura e alle forme della vita sociale. Vale la pena notare che la forza che muove questa letteratura proviene dall’intuizione delle moltitudini, la nuova grande scoperta storica in questa fase dell’autocoscienza medievale: salgono sulla scena moltitudini di creature, moltitudini di forme di vita e soprattutto, moltitudini di uomini, che desiderano conoscere e comunicare. Francesco d’Assisi, che è stato definito mistico tra la folla, è forse il padre di questa nuovo sguardo, nella cui luce entrano in scena attori nuovi della vita storica, intellettuale e spirituale. Sappiamo bene che si tratta di moltitudini di dimensioni esigue rispetto a quelle che la modernità conoscerà, ma non dobbiamo sorridere di questo alzarsi dello sguardo, perché proprio dagli spiragli che esso crea deriviamo forse il desiderio e la consapevolezza di dare un volto alle moltitudini, di coglierle come fatte di persone e di dignità. La storiografia ha già toccato questi aspetti: questo – per esempio - è uno dei sensi accettabili e importanti del libro di Jacques Le Goff sul Purgatorio: il Purgatorio corrisponde all’invenzione della moltitudine formata da persone che si sentano portatrici di un futuro assoluto, nonostante la loro debolezza, nonostante l’apparente ordinarietà della loro esperienza. I tre interventi proposti concretizzano alcune delle piste di ricerca e di comprensione che il tema apre e soprattutto, dando consistenza a un titolo, vogliono sollecitare un dibattito che aiuti a comprendere quello che dobbiamo al Medioevo latino.


Gli incontri si tengono presso la Biblioteca San Francesco di Bologna con ingresso dall'omonima Piazza (a destra della facciata della Basilica), alle ore 17.30, secondo il seguente programma:

28 aprile
Roberto Gamberini (Università di Cassino)
Moltitudini e solitudine: Eremiti e folle tra i secoli XII e XIII

5 maggio
Pietro Delcorno (Università di Bologna)
Predicatori e moltitudini: dare un volto alla folla (sec. XIII-XIV)

12 maggio
Pietro Silanos (Università di Bologna)
Moltitudini di popoli, identità e alterità nel primo secolo di missioni francescane (sec. XIII)

Il ciclo gode del patrocinio della Regione Emilia-Romagna, del Comune di Bologna, dell'Arcidiocesi di Bologna, del Dipartimento di Filologia classica e Italianistica dell'Alma Mater Studiorum-Università di Bologna. Per la sua realizzazione si ringrazia la Provincia Italiana di S. Antonio di Padova dei Frati Minori Conventuali e la Banca di Bologna.

Immagine: Oskar Laske (1874 – 1951), Fischpredigt, 1914, litografia a colori, cm 47,4 x 57,7, Vienna, Wien Museum, inv. 227809 (particolare).

mercoledì 12 aprile 2023

Premio internazionale di musicologia "Padre Albino Varotti"

In vista del centenario della nascita del Padre Albino Varotti (Volano di Codigoro, 13 maggio 1925 – Castel Bolognese, 18 gennaio 2018), frate minore conventuale, musicista e compositore, la Sezione musica "Giambattista Martini" dell'Officina San Francesco Bologna, promuove una ricerca musicologica riguardante la sua figura e la sua opera.
Il premio è patrocinato da: Provincia Italiana di S. Antonio di Padova dei Frati Minori Conventuali; Capitolo della Chiesa Cattedrale di S. Rufino-Assisi; Dipartimento delle Arti dell'Alma Mater Studiorum-Università di Bologna; Pontificio Istituto di Musica Sacra; Società Italiana di Musicologia, Accademia Filarmonica di Bologna; Centro Studi Antoniani-Corpus Musicum Franciscanum.


BANDO DI CONCORSO

1. L’Officina San Francesco Bologna, promossa della omonima Biblioteca (attività della Provincia Italiana di S. Antonio di Padova dei Frati Minori Conventuali) bandisce il premio “Padre Albino Varotti”, da assegnarsi a uno studioso italiano o straniero per lo svolgimento
di un progetto di ricerca musicologica riguardante la figura e l’opera di Albino Varotti. La ricerca dovrà concludersi con la presentazione di uno studio monografico inedito che verrà pubblicato nella collana online «Quaderni di “Artes – Rivista di arte, letteratura e musica dell’Officina San Francesco Bologna”».

2. Il Premio ammonta a € 3.000,00; esso è indivisibile e potrà non essere assegnato in mancanza di un progetto di ricerca che ne soddisfi requisiti e le aspettative. Il Premio sarà corrisposto al termine della ricerca, dopo la consegna del lavoro ultimato e in seguito all’approvazione dello stesso da parte della Commissione giudicatrice.

3. Il bando è rivolto ai candidati in possesso di un diploma di laurea magistrale (o titoli equipollenti) che abbiano discusso un elaborato di tesi di soggetto musicologico. Per partecipare al bando, ciascun candidato dovrà presentare un progetto di ricerca accompagnato dal proprio curriculum scientifico; nella lettera di accompagnamento dovranno essere indicati i dati anagrafici e i recapiti del candidato. Nel progetto il candidato dovrà specificare non solo gli argomenti che saranno sviluppati durante la ricerca, ma anche i materiali dei quali si avvarrà nella ricerca stessa. Le domande di partecipazione potranno essere inviate via posta (in carta libera) o via e-mail, rispettivamente indirizzate all’Officina San Francesco Bologna, piazza Malpighi 9, 40123 Bologna, o a sanfrancescobologna.biblioteca@gmail.com. Esse dovranno pervenire entro e non oltre il 1° luglio 2023 (non farà fede il timbro postale). L’Officina darà comunicazione del progetto prescelto entro il 31 luglio 2023.

4. La Commissione giudicatrice sarà presieduta da fra Maurizio Bazzoni, direttore della Biblioteca San Francesco Bologna, e sarà composta dal prof. Loris Azzaroni, presidente dell’Accademia Filarmonica di Bologna, dalla prof. Elisabetta Pasquini e dal dott. Francesco Lora, rispettivamente coordinatrice e membro della Sezione musica “Padre Giambattista Martini” dell’Officina San Francesco Bologna. La Commissione ha competenza circa l’individuazione del progetto e circa gli indirizzi della ricerca.

5. La ricerca si articolerà in due anni. Al termine del primo anno, il candidato prescelto dovrà presentare una relazione sullo stato di avanzamento dei lavori; al termine del secondo anno, quindi entro e non oltre il 31 luglio 2025, il candidato dovrà sottoporre l’elaborato nella sua veste definitiva all’approvazione della Commissione. Eventuali e limitate proroghe potranno essere concesse a insindacabile giudizio della Commissione. All’atto della scelta del progetto, l’Officina San Francesco Bologna verserà al candidato un anticipo del Premio pari al 20%. La Commissione giudicatrice di cui all’art. 4 del presente bando ha facoltà di concedere acconti intermedi fino ad un massimo del 50% del Premio, a seguito di motivata e documentata richiesta. Il saldo del Premio sarà versato dall’Officina San Francesco Bologna alla consegna dell’elaborato pronto per la pubblicazione, una volta acquisito il parere favorevole e insindacabile della Commissione. Nel caso in cui l’elaborato non ottenga un giudizio positivo o non siano rispettati i tempi di consegna, senza alcun ulteriore preavviso il candidato prescelto non sarà nominato vincitore, il Premio non sarà attribuito e il saldo non verrà corrisposto.

6. Nel valutare le domande, la Commissione giudicatrice terrà conto, in ordine di importanza, dell’originalità della proposta di ricerca; della possibilità di realizzazione del progetto entro i limiti cronologici imposti dal bando; della qualificazione scientifica del proponente.

Il logo del centenario della nascita del Padre Albino Varotti riprende un "segno" da lui coniato e che Aurelio Samorì così descrive: «L'uccellino (che si può ritenere un simbolo francescano) con cui [Padre Albino] ha siglato varie sue partiture è un insieme di segni musicali. La testina è formata da un punto coronato (o corona, che prolunga a piacimento la durata della nota); il beccuccio corrisponde al segno utilizzato per indicare una nota "accettata", ovvero più marcata di altre; il dorso-ala è formato dalla f musicale (f= forte come intensità di volume); il ventre: semicurva indicante la "legatura" (le note sopra o sotto quel segno devono essere eseguite legate e non staccate); il diesis sta per i piedini dell'uccellino e il "cresc." (abbreviazione di crescendo dell'intensità sonora) credo si possa intendere quale indicazione "positiva", mentre dimin. (diminuendo) potrebbe considerarsi indicazione "negativa". Quest'ultima è una considerazione del tutto personale».

lunedì 27 marzo 2023

Padre Martini a Roma, 1753. Concerto. Bologna, 21 aprile 2023

Pier Leone Ghezzi, Padre Giambattista Martini dirige una solenne liturgia nella basilica romana dei Santi Apostoli, 1753 (particolare)
Harvard Art Museums/Fogg Museum, Bequest of Meta and Paul J. Sachs, Photo ©President and Fellows of Harvard College, 1965.380


In occasione del convegno internazionale di studi “Musica e liturgia in Italia nel Sei e Settecento” (Bologna, 21-22 aprile 2023), viene offerto alla città e ai convegnisti un concerto per soli, coro e orchestra affidato alla direzione di Alessandro Quarta, uno dei nomi di maggior spicco nel panorama discografico internazionale.
Il programma si concentra su alcune musiche composte e dirette da padre Giambattista Martini in occasione del triduo romano di beatificazione di Giuseppe da Copertino nel 1753. È l’occasione per apprezzare alcune composizioni solenni e raramente eseguite per via dell’organico richiesto, estremamente fastoso, ma nelle quali si condensa l’impegno compositivo di tanti maestri di cappella del Sei-Settecento, tra cui appunto Martini.

Organizzato con il
DAMSLab | La Soffitta - Dipartimento delle Arti dell'Alma Mater Studiorum Università di Bologna

Con il patrocinio di
Dicastero pontificio per la Cultura e la Comunicazione
Regione Emilia-Romagna
Comune di Bologna
Bologna Unesco City of Music
Arcidiocesi di Bologna
Accademia Filarmonica di Bologna
Conservatorio di musica "G. B. Martini" di Bologna
Fondazione Italiana per la Musica Antica

In collaborazione con:
Bologna Musei. Museo internazionale e Biblioteca della Musica
TACTUS

Con il contributo di:
Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna
Fondazione della Cassa di Risparmio di Bologna
Provincia Italiana di S. Antonio di Padova dei Frati Minori Conventuali

Si ringrazia:
Banca di Bologna
Illumia

PROGRAMMA

versetto: Deus in adiutorium
Giambattista Martini (1706-1784)
Domine ad adiuvandum in Re maggiore per soli, coro e orchestra
(Roma, 1753)

1. Domine ad adiuvandum - tutti
2. Gloria Patri - aria per Soprano
3. Sicut erat in principio - tutti


antifona: Serve bone et fidelis
Giambattista Martini
Laudate Dominum omnes gentes in Sol maggiore per coro e orchestra
(Roma, 1753)


antifona: Hic vir, despiciens mundum
Giambattista Martini
Magnificat in Do minore per soli, coro e orchestra
(Bologna, 1747)


Giuseppe Torelli (1658-1709)
Sonata in Re maggiore per tromba e orchestra G.1
(Bologna, ca. 1690)

1. Andante
2. Allegro
3. Grave
4. Allegro


Giambattista Martini
Te Deum in Re maggiore per soli, coro e orchestra
(Roma, 1740)

1. Te Deum laudamus - tutti
2. Te gloriosus - aria per Basso
3. Te per orbem terrarum - tutti
4. Te ergo quaesumus - aria per Contralto
5. Ex rege eos - tutti
6. Dignare, Domine - tutti


SOLI

Giulia Bolcato, Carlotta Colombo
- soprani
Chiara Brunello, Maria Giuditta Guglielmi - contralti
Luca Cervoni, Emanuele Petracco - tenori
Mauro Borgioni, Marco Saccardin - bassi


INSIEME CORALE “ECCLESIA NOVA”

Matteo Valbusa - direttore

Carla Conti Guglia, Alice Fraccari, Chiara Galli, Stefania Ligas, Agnese Ligossi,
Morena Modulon, Eleonora Motta, Barbara Perrotta, Agnese Vinco - soprani

Francesca Asmundo, Enrica Balasso, Silvana Boni, Maria Giuditta Guglielmi,
Cristina Menegazzi, Antonella Oliboni, Ilaria Valbusa, Noemi Vinco, 
Stefania Zambelli - contralti

Pierpaolo Benedetti, Michele Cambareri, Stefano Ferrari, Matteo Valbusa,
Gabriele Vinco, Roberto Vinco - tenori

Achille Bezzan, Giacomo Contro, Giovanni Leso, Nicola Alberto Morelato,
Massimo Nasto, Simone Rossini, Marco Rosato Siri, Enrico Totola,
Matteo Tugnoli - bassi


CONCERTO ROMANO

Gabriele Cassone, Simone Amelli - trombe
Gabriele Pro*, Ana Liz Ojeda, Matteo Pizzini - violini I
Sara Meloni, Heriberto Delgado, Isotta Grazzi - violini II
Nicola Sangaletti - viola
Maria Calvo, Federico Toffano - violoncelli
Mario Filippini - contrabbasso
Lorenzo Feder - cembalo
Gabriele Levi - organo
Alberto Macchini - timpani

Alessandro Quarta - direttore


Insieme corale “Ecclesia nova” è nato nell’ottobre 2000 a Bosco Chiesanuova, fondato dal maestro Matteo Valbusa. Il gruppo raccoglie cantori provenienti da tutto il territorio veronese e si avvale di numerose collaborazioni con altri direttori, compositori e musicisti. Ha al suo attivo un repertorio molto esteso che comprende composizioni corali sacre e profane, dalla musica rinascimentale a quella contemporanea, a cappella o con strumenti. Nel 2008 ha vinto il Gran premio al Festival della Coralità veneta, nel 2010 il 2° premio al Concorso nazionale di Vittorio Veneto, nel 2012 il 3° premio al Concorso nazionale Guido d’Arezzo, nel 2018 il 2° premio al Concorso nazionale di Fermo.

Concerto romano dal 2009 si esibisce in Europa e negli Stati Uniti in prestigiosi festival e nei migliori venues (tra i quali, Accademia filarmonica romana, Festival barocco di Roma, Società del Quartetto di Milano, Wiener Konzerthaus, Styriarte, Kölner Philarmonie, Rheingau Musik-Festival, TAM-Herne-WDR, Musikfest Bremen, Händel-Fest di Halle e Göttingen, De Bijloke di Gent, Muziekgebow di Amsterdam, De Singel di Anversa, Boston Early Music Festival, Festival Cervantino di Guanajuato, Mexico).

Alessandro Quarta è direttore e fondatore dell’ensemble vocale e strumentale Concerto romano, dedito alla riscoperta del repertorio romano (e più in generale italiano) dei secoli XVI, XVII e XVIII. Si esibisce regolarmente in Italia, Austria, Germania, BeNeLux, Svizzera, Messico e Stati Uniti; ha ottenuto il Prix Caecilia 2015 per il CD Sacred music for the poor ed il Diapason d’or 2016 per il CD La sete di Christo di Bernardo Pasquini. Come direttore e continuista, ha collaborato tra gli altri con il Boston Early Music Festival Ensemble, il Consortium Carissimi di Minneapolis, il Progetto Syntagma, i Darmstädter Barocksolisten; collabora inoltre con l’Ensemble Blue Heron di Boston, l’Ensemble Voces suaves di Basilea, l’Orchestra barocca nazionale dei Conservatori italiani, l’Ensemble vocal du Luxembourg, l’Arnold Schoenberg Chor di Vienna. È direttore ospite del Teatro dell’Opera di Kiel, dello Staatstheater Darmstadt, del Teatro Comunale “C. Abbado” di Ferrara, della Fondazione “Flavio Vespasiano” di Rieti, dell’Oper Köln. Dal 2019 è docente di musica d’insieme nel Dipartimento di musica antica del Conservatorio “E. F. Dall’Abaco” di Verona. Dal 2007 è docente nei corsi internazionali di musica antica di Urbino della FIMA (Fondazione Italiana per la Musica Antica) e dal 2018 direttore artistico del Festival internazionale Urbino Musica antica. Dal 2022 è presidente della FIMA.

mercoledì 22 marzo 2023

Musica e liturgia in Italia tra Sei e Settecento - Convegno internazionale di studi, Bologna 21-22 aprile 2023

Immagine: Giovanni Paolo Panini (1692 ca. - 1765), Consacrazione episcopale
del cardinale Carlo Rezzonico nella basilica dei SS. XII Apostoli, Roma 19 marzo 1743
 (particolare)


All’inizio del 1753 padre Giambattista Martini lasciò il convento bolognese di S. Francesco per recarsi a Roma: il ministro generale dell’Ordine dei minori conventuali lo aveva richiesto per predisporre e dirigere le musiche per il triduo di beatificazione di Giuseppe da Copertino. Le celebrazioni si svolsero il 6, 7 e 8 maggio di quell’anno nella basilica francescana dei SS. XII Apostoli e consistettero in tre messe e tre vespri; le musiche di Martini ottennero un notevole successo, tant’è che nell’autunno il papa Benedetto XIV gli offrì ufficiosamente il posto di coadiutore al magistero della cappella di S. Pietro in Vaticano. In via altrettanto ufficiosa, il Francescano tuttavia non accettò la proposta, preferendo la tranquillità del convento bolognese per dedicarsi agli studi.

In vista del compito che lo attendeva a Roma, lontano dal contesto abituale, Martini aveva anzitutto chiesto informazioni dettagliate circa la prassi della musica sacra nella città papale a Girolamo Chiti, maestro di cappella in S. Giovanni in Laterano e profondo conoscitore della musica del suo tempo: lo testimoniano le numerose lettere sull’argomento intercorse fra i due musicisti. Per soddisfare appieno le aspettative della committenza, Martini aveva inoltre ottenuto di poter arrivare a Roma con qualche mese d’anticipo sulla data delle celebrazioni, al fine di avere una conoscenza diretta dello stile e delle consuetudini in uso.
Gli scrupoli che padre Martini nutriva erano dovuti non solo alle circostanze eccezionali che lo avrebbero portato a confrontarsi con una concorrenza musicale agguerritissima e a sottoporsi al giudizio di personalità assai competenti, ma anche alla consapevolezza che, a seconda dei luoghi e delle occasioni, la musica impiegata nella liturgia rispondeva a una molteplicità di tradizioni e stili. Le cause di ciò sono da ricercare non tanto nella geografia assai frastagliata dell’Italia del tempo – il caso di Roma e Bologna, accomunate dal punto di vista politico ma non da quello musicale, è emblematico –, quanto piuttosto nelle consuetudini locali che davano forma alla musica destinata alla liturgia.
L’esperienza romana di padre Martini induce ad avviare una riflessione su alcuni temi legati alla musica in rapporto alla liturgia in Italia nel Seicento e nel Settecento, e a porsi alcune domande: quali erano gli stili musicali praticati e le tradizioni cui essi rispondevano? in che misura essi risentivano delle consuetudini locali? qual era il ruolo dell’apparato cerimoniale nella definizione e nella fisionomia delle musiche da impiegare nelle celebrazioni? in che modo gli spazi cui le musiche erano destinate giocavano un loro ruolo?


Programma

venerdì 21 aprile

ore 14.30 - saluti

ore 15 - I sessione
presiede Elisabetta Pasquini (Bologna)
Umberto Cerini (Firenze), Musica a Firenze in S. Lorenzo e in S. Maria del Fiore durante il granducato di Cosimo III: singole circostanze e consuetudini diffuse
Matteo Marni (Milano), Mottetti sacri nella Milano della seconda metà del XVIII secolo
Davide Mingozzi (Bologna), Cerimoniale e musica per le incoronazioni dogali nella Genova di fine Settecento
pausa caffè

ore 17 - II sessione
presiede Paola Besutti (Teramo)
Claudio Bacciagaluppi (Berna), Varcando i confini: Giovanni Battista Beria in Engadina
Luigi Collarile (Berna), Prospettive d’ascolto di un benedettino svizzero in Italia (1748-1749)
Carlo Vitali (Bologna); «Musica ecclesiastica antica, innocente, chiara e divota»: padre Soler scrive a padre Martini

sabato 22 aprile

ore 9.30 - III sessione
presiede Francesco Lora (Siena)
Gabriele Taschetti (Padova), La musica della Veneranda Compagnia del Ss. Rosario di Pavia nei primi decenni del Seicento
Ilaria Contesotto (Bologna), «Ad hora della musica»: musica, liturgia e controllo nella Venezia di fine Seicento
Ilaria Grippaudo (Palermo), Lo spettacolo claustrale. Musica, spazio e liturgia nei monasteri femminili palermitani
pausa caffè

ore 11.30 - IV sessione
presiede Claudio Bacciagaluppi (Berna)
Galliano Ciliberti (Monopoli, Bari), “Cantare il Vangelo”. L’impiego liturgico dei dialoghi in latino nella Roma del Seicento
Daniele Sabaino (Pavia-Cremona), Il mottetto a voce sola nel secolo XVII come genere liturgico: alcune osservazioni a partire dai testi intonati
Paola Besutti (Teramo), La musica liturgica e le accademie nel Settecento: dibattiti e ibridazioni fra ritualità sacre e civili
pausa pranzo

ore 14.30 - V sessione
presiede Daniele Sabaino (Pavia-Cremona)
Jeffrey Kurtzman (St. Louis), Il “Duo Seraphim” di Monteverdi e il ruolo dei mottetti nella liturgia post-tridentina
Marina Toffetti (Padova), «Da pochi intese e conosciute»: sulla genesi di una nuova consapevolezza stilistica nella musica sacra milanese del primo Seicento
Mariateresa Dellaborra (Milano), Dalla parte del teorico: stili e tradizioni musicali a confronto
pausa caffè

ore 16.30 - VI sessione
presiede Lucio Tufano (Palermo)
Luca Benedetti (Pavia-Cremona), Sotto la cappa di san Martino: Alzano Lombardo in età moderna
Olga Laudonia (Cosenza), Vedere, contemplare, toccare, annunciare: la pastorale organistica nella Napoli barocca tra tradizione popolare e prassi liturgica
Margherita Canale Degrassi (Trieste), Musica strumentale nelle liturgie della basilica di S. Antonio a Padova nel Settecento

Comitato scientifico
Elisabetta Pasquini (Bologna)
Claudio Bacciagaluppi (Berna)
Francesco Lora (Siena)
Arnaldo Morelli (L’Aquila)
Lucio Tufano (Palermo)


Con il patrocinio di:
Dicastero pontificio per la Cultura e la Comunicazione
Regione Emilia-Romagna
Comune di Bologna
Bologna Unesco City of Music
Arcidiocesi di Bologna
Alma Mater Studiorum Università di Bologna-Dipartimento delle Arti
Pontificio Istituto di Musica Sacra
Società Italiana di Musicologia
Accademia Filarmonica di Bologna
Conservatorio di Musica "G. B. Martini" di Bologna

In collaborazione con:
Bologna Musei-Museo internazionale e Biblioteca della Musica di Bologna

Con il contributo di:
Provincia Italiana di S. Antonio di Padova dei Frati Minori Conventuali

Si ringrazia
Banca di Bologna



In occasione del convegno, viene offerto alla città e ai convegnisti un concerto per soli, coro e orchestra affidato alla direzione di Alessandro Quarta, uno dei nomi di maggior spicco nel panorama discografico internazionale.
Il programma si concentra su alcune musiche composte e dirette da padre Giambattista Martini in occasione del triduo romano di beatificazione di Giuseppe da Copertino nel 1753. È l’occasione per apprezzare alcune composizioni solenni e raramente eseguite per via dell’organico richiesto, estremamente fastoso, ma nelle quali si condensa l’impegno compositivo di tanti maestri di cappella del Sei-Settecento, tra cui appunto Martini.

lunedì 17 ottobre 2022

Call for papers: Convegno internazionale di studi "Musica e liturgia in Italia nel Sei e Settecento", Bologna 21-22 aprile 2023 - Scadenza 8 dicembre 2022

Pier Leone Ghezzi, Padre Giambattista Martini dirige una solenne liturgia nella basilica romana dei Santi Apostoli, 1753 (particolare)
Harvard Art Museums/Fogg Museum, Bequest of Meta and Paul J. Sachs, Photo ©President and Fellows of Harvard College, 1965.380

La 
Sezione musica "Giambattista Martini" dell'Officina San Francesco Bologna promuove un convegno internazionale di studi dal titolo “Musica e liturgia in Italia nel Sei e Settecento", che si terrà a Bologna, presso la Biblioteca San Francesco, il 21 e 22 aprile 2023.
Chi desidera partecipare dovrà presentare un abstract entro l'8 dicembre 2022.

Call for papers

Convegno internazionale di studi
MUSICA E LITURGIA IN ITALIA NEL SEI E SETTECENTO

[PDF]

    All’inizio del 1753 padre Giambattista Martini lasciò il convento bolognese di S. Francesco per recarsi a Roma: il ministro generale dell’Ordine dei minori conventuali lo aveva richiesto per predisporre e dirigere le musiche per il triduo di beatificazione di Giuseppe da Copertino. Le celebrazioni si svolsero il 6, 7 e 8 maggio di quell’anno nella basilica francescana dei SS. XII Apostoli e consistettero in tre messe e tre vespri; le musiche di Martini ottennero un notevole successo, tant’è che nell’autunno il papa Benedetto XIV gli offrì ufficiosamente il posto di coadiutore al magistero della cappella di S. Pietro in Vaticano. In via altrettanto ufficiosa, il Francescano tuttavia non accettò la proposta, preferendo la tranquillità del convento bolognese per dedicarsi agli studi.
    In vista del compito che lo attendeva a Roma, lontano dal contesto abituale, Martini aveva anzitutto chiesto informazioni dettagliate circa la prassi della musica sacra nella città papale a Girolamo Chiti, maestro di cappella in S. Giovanni in Laterano e profondo conoscitore della musica del suo tempo: lo testimoniano le numerose lettere sull’argomento intercorse fra i due musicisti. Per soddisfare appieno le aspettative della committenza, Martini aveva inoltre ottenuto di poter arrivare a Roma con qualche mese d’anticipo sulla data delle celebrazioni, al fine di avere una conoscenza diretta dello stile e delle consuetudini in uso. Gli scrupoli che padre Martini nutriva erano dovuti non solo alle circostanze eccezionali che lo avrebbero portato a confrontarsi con una concorrenza musicale agguerritissima e a sottoporsi al giudizio di personalità assai competenti, ma anche alla consapevolezza che, a seconda dei luoghi e delle occasioni, la musica impiegata nella liturgia rispondeva a una molteplicità di tradizioni e stili. Le cause di ciò sono da ricercare non tanto nella geografia assai frastagliata dell’Italia del tempo – il caso di Roma e Bologna, accomunate dal punto di vista politico ma non da quello musicale, è emblematico –, quanto piuttosto nelle consuetudini locali che davano forma alla musica destinata alla liturgia.
    L’esperienza romana di padre Martini induce ad avviare una riflessione su alcuni temi
legati alla musica in rapporto alla liturgia in Italia nel Seicento e nel Settecento, e a porsi alcune domande: quali erano gli stili musicali praticati e le tradizioni cui essi rispondevano? in che misura essi risentivano delle consuetudini locali? qual era il ruolo dell’apparato cerimoniale nella definizione e nella fisionomia delle musiche da impiegare nelle celebrazioni? in che modo gli spazi cui le musiche erano destinate giocavano un loro ruolo? Tali temi saranno affrontati e discussi in occasione di un convegno internazionale di studi.

Comitato scientifico
Il comitato scientifico del convegno è composto da Claudio Bacciagaluppi (Berner Fachhochschule), Francesco Lora (Università di Siena), Arnaldo Morelli (Università dell’Aquila), Lucio Tufano (Università di Palermo), e presieduto da Elisabetta Pasquini (Università di Bologna).

Calendario del convegno
Il convegno si svolgerà nella Biblioteca di S. Francesco, piazza S. Francesco, Bologna, nei
giorni 21 e 22 aprile 2023.

Lingue ufficiali delle comunicazioni
Italiano e inglese.

Partecipazione al convegno
I partecipanti al convegno saranno selezionati sulla scorta degli abstracts inviati, in lingua italiana o inglese. Gli abstract dovranno essere della lunghezza massima di 1.500 caratteri, spazi inclusi, e dovranno essere inviati entro l’8 dicembre 2022 all’indirizzo seguente: convegno.musicaliturgia@gmail.com
Entro il 6 gennaio 2023 sarà data comunicazione dell’accettazione degli abstracts. Il programma dettagliato del convegno sarà comunicato in seguito all’accettazione degli abstracts.

Pubblicazione degli atti
È prevista la pubblicazione, previo referaggio, dei contributi presentati in sede di convegno.


International research conference
MUSIC AND LITURGY IN SEVENTEENTH AND EIGHTEENTH CENTURY ITALY

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    At the beginning of 1753, padre Giambattista Martini left the Bolognese convent of S. Francesco for Rome: the minister general of the Order of Friars Minor Conventual had requested that he arrange and conduct the music for the triduum of the beatification of Giuseppe da Copertino. The celebrations, held May 6, 7 and 8 of that year in the Franciscan basilica of the SS. XII Apostles, consisted of three masses and three vespers. Martini’s music was such a resounding success that, in the fall, Pope Benedict XIV unofficially offered him the post of coadjutor to the magisterium of S. Pietro’s Chapel at the Vatican. Just as unofficially, however, the Franciscan declined the offer, preferring the tranquility of the Bolognese convent where he could devote himself to his studies.
    In view of the task facing him in Rome, so unlike his usual context, Martini had first asked for detailed information about the practice of sacred music in the papal city. His source was Girolamo Chiti, chapel master at S. Giovanni in Laterano and a thorough expert on the music of his time, as evidenced by the content of the numerous letters on the subject the two musicians exchanged. In order to fully meet the expectations of his patrons, Martini had also obtained permission to arrive in Rome a few months ahead of the dates the celebrations were scheduled to occur so as to glean direct knowledge of the style and customs being practiced there. Padre Martini’s scruples in this case were due not only to the exceptional circumstances that would bring him face to face with fierce musical competition and subject him to the judgment of highly competent personalities; he was also aware that the music employed in liturgy reflected a multiplicity of traditions and styles, depending on the specific place and occasion. Such variation was caused not so much by the extremely fragmented geography characterizing Italy at the time – think for instance of Rome and Bologna, united politically but not musically – as by the local customs that informed the music used in liturgy.
    Padre Martini’s Roman experience invites a reflection on a number of issues surrounding music in relation to liturgy in Italy during the seventeenth and eighteenth centuries. It prompts us to ask several questions: what were the musical styles being employed and the traditions from which they derived? To what extent were they affected by local customs? What role did the ceremonial apparatus play in defining and characterizing the music to be performed in celebrations? How did the spaces for which the music was destined play a role? These issues will be addressed and discussed at an international research conference.

Scientific Committee
The scientific committee for the conference is composed of Claudio Bacciagaluppi (Berner Fachhochschule), Francesco Lora (University of Siena), Arnaldo Morelli (University of L’Aquila) and Lucio Tufano (University of Palermo), and chaired by Elisabetta Pasquini (University of Bologna).

Conference schedule
The conference will be held at the S. Francesco Library, Piazza S. Francesco, Bologna, on
April 21 and 22, 2023.

Official languages for communications
Italian and English.

Participation in the conference
Conference participants will be selected on the basis of abstracts submitted in Italian or English. The abstracts should be a maximum length of 1,500 characters, spaces included, and should be sent by December 8, 2022 to the following address: convegno.musicaliturgia@gmail.com
A notification of abstract acceptance will be provided by January 6, 2023. The detailed conference program will be announced following the acceptance of abstracts.

Publication of the proceedings
Following a review process, the papers presented at the conference are slated for publication.

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